In ricordo di mia mamma Lia Matta Pinotti
Maria Loredana Pinotti degli Uberti
A San Marino il 9 ottobre 2011 è mancata la mia mamma, un insostituibile punto di riferimento che con saggezza amorevole sapeva sempre confortarmi, sostenermi ed indicarmi con un sorriso solare la via più sensata che il mio carattere ansioso talvolta faticava ad intravvedere. Era nata a Palermo nei primi giorni seguenti la Marcia su Roma in una famiglia molto nota per la produzione di cappelli ed accessori di moda, con sedi sparse in Italia, un punto di riferimento per la società siciliana, torinese e milanese dell’ante guerra; sua madre apparteneva alla stessa famiglia che diede vita alla Fondazione Paterna Baldizzi dell’Accademia dei Lincei.
Quel suo carattere intransigente unito a una profonda onestà morale le venne anche dal fatto che la sua famiglia era di fede protestante. In casa apprese l’amore per la musica e divenne una buona pianista, ma fu dopo gli studi superiori che ebbe l’incontro che segnò la sua vita: la conoscenza dell’altra mia nonna, Emma Matelda Fortini del Giglio Pinotti, una persona di cultura a respiro europeo e nota poetessa, della quale divenne la più cara amica. Proprio per recarsi da quest’amica e suonando il campanello d’ingresso ebbe la sorpresa di vedersi aprire la porta da un giovane “marinaio in licenza” che poi sarebbe diventato mio padre! Da quel momento tutta la sua vita cambiò, e la pur bellissima Palermo divenne una città troppo piccola rispetto al mondo che toccò con mano in seguito.
La sua vita da quel momento fu dedicata solo a Riccardo, quell’uomo “eccezionale” col quale trascorse quasi sessant’anni di matrimonio e che anche grazie a lei raggiunse livelli professionali inimmaginabili per un dirigente di prefettura in Italia.
Da quell’unione d’amore profondo nacquero tre figli: Roberto, io e Maurizio.
L’ascesa professionale di papà che raggiunse il più elevato grado dirigenziale (un grado, quello di Segretario Generale Amministrativo della Repubblica di San Marino, creato apposta per lui) incominciò negli anni Sessanta, quando il Ministero degli Interni lo mandò come consulente di diritto elettorale a San Marino con lo scopo di riformare e mettere in ordine tutto il settore.
Fu proprio quel susseguirsi di successi professionali del marito che la convinse che era giunto il momento di lasciare l’amata Firenze per trasferirsi a San Marino, dove trovò un mondo insolito, una società allora molto diversa da quella italiana, ove le donne ai ricevimenti si contavano sulle dita di una mano, ma per amore di papà seppe subito adattarsi alle nuove circostanze conquistandosi la simpatia di tutti, così da essere sinceramente amata da numerosissime persone, proprio come abbiamo constatato in questo momento che ha visto la fine della sua vita terrena.
Seppe amare sinceramente la Terra della Libertà che l’annovera fra i suoi cittadini, anche se non dimenticò mai di essere nata italiana e per questo il ricevimento per la festa della Repubblica all’ambasciata d’Italia era un suo punto fisso di orgoglio e presenza.
Da sin.: Lia Matta Pinotti, Giorgio Marini, ambasciatore d'Italia a San Marino, con la consorte Anna,
Maria Loredana e Pier Felice degli Uberti
Lia con il marito il dott. Riccardo Pinotti
Il 12 febbraio 1989 l’infante don Carlos duca di Calabria volle concedere a questa discendente da una famiglia delle Due Sicilie la ricezione nel Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio quale Dama Jure Sanguinis.
da sinistra: Riccardo Pinotti, Lia Pinotti Matta, Lina degli Uberti Palermo, S.A.R. la Principessa Donna Urraca di Borbone Due Sicilie, Uberto Poletti Galimberti de Assandri, Diego de Vargas Machuca (1993)
Da sin.: Roberto Pinotti con la moglie Lidia, Lia con Riccardo Pinotti, Maria Loredana con Pier Felice degli Uberti;
Maurizio Pinotti con la sorella Maria Loredana Pinotti e S.A.R. il principe Sergio di Iugoslavia
da sinistra: il duca de Vargas-Machuca, S.A.I.R. l'arciduca Josef Karl von Habsburg, Lia Matta Pinotti, Maria Loredana degli Uberti,
il ministro della solidarietà della Repubblica della Costa d'Avorio Louis André Dacoury-Tabley, Michel Teillard d'Eyry (Palermo 2009)
Lia Matta Pinotti con il sindaco di Bagheria (2010)
Lei che amava la bellezza sapeva cogliere al volo la vera qualità rimanendo del tutto disincantata difronte alla troppo affettata gentilezza di quei personaggi che ti si pongono in modo accattivante mossi da piccole mire personali, e mi metteva in guardia contro i frequentatori del mondo delle facili vanità, ricordando sempre quanto poco importante sia un grande onore quando non corrisponda ad un merito effettivo della persona.
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