di Giorgio Aldrighetti
INSEGNE DELLA
CITTÀ DI CHIOGGIA
STEMMA, GONFALONE, BANDIERA E SIGILLO
CITTÀ di CHIOGGIA
Il più antico stemma della Città di Chioggia pervenutoci reca la data del 1332 e si trova in tre misure di grano chiamate mezzo staio, quarta e quartarolo, in rapporto alle dimensioni, commissionate dal N.H. Dardo BEMBO, podestà di Chioggia. Le tre misure portano, ognuna, in rilievo tre stemmi diversi: il leone marciano, emblema della Serenissima Repubblica di Venezia, il leone rampante, emblema della città di Chioggia e lo stemma gentilizio dei Bembo.
La veneta Repubblica, com’era sua consuetudine, non sembra aver mai decretato le armi delle città appartenenti al dogado.
Caduta la Serenissima, nel 1829, Chioggia ravvisò l’opportunità di legalizzare il proprio stemma, chiedendone, alle superiori autorità Austriache, il riconoscimento
Con aulico brevetto, datato da Vienna il 22 novembre si partecipa alla Città di Chioggia:
Dall’I. R. A. Unita Cancelleria della Corte, S.I.R.A.M. (Sua Imperiale Regia Apostolica Maestà) con Sua altissima decisione addì 11 marzo del c.a. si compiacque concedere benignamente alla città di Chioggia nella provincia di Venezia del Regno Lombardo Veneto uno stemma. Epperciò alla Città di Chioggia viene accordata la legittimazione circa l’uso dello stemma che per maggior chiarezza è indicato qui appresso, cioè: un leone rosso in campo d’argento. Questo scudo poi è circondato da una fascia dorata a fregi artisticamente incisi. Qualora si volesse adoperare questo stemma in qualità di sigillo bisogna allora aggiungere attorno al medesimo l’iscrizione “Sigillo della Città di Chioggia”, il quale non si potrà giammai cangiare senza previa e specialissima autorizzazione”.
Ma anche i leoni risentono dei democratici avvicendamenti. Solo così si può spiegare come mai, alla fine degli anni ’50 del presente secolo, il leone clodiense, stanco di indossare da una vita il suo bell’abito di rosso, lo smise assumendone un ben più neutrale abito dorato che l’avrebbe fatto sentire più al passo con i tempi politici. Ma gli uomini si interessano poco dei leoni araldici, anche quando li hanno sotto gli occhi. E di questi repentini trasformismi leonini, nessuno s’accorse.
Il problema venne riaperto nel 1979 dall’araldista Giorgio Aldrighetti che sostenne che l’arme della Città di Chioggia era: d’argento al leone di rosso e che il leone dorato, invece, era estraneo al patrimonio araldico della comunità.
Il successivo 18 dicembre 1980 il Comune di Chioggia, con nota prot. 38161, incaricava l’araldista Giorgio Aldrighetti dell’istruttoria storico-araldica degli emblemi civici.
Il Consiglio Comunale di Chioggia, nella seduta del 10 dicembre 1986, all’unanimità, adottava lo studio storico-araldico di Giorgio Aldrighetti sugli emblemi civici.
Decreto Presidente della Repubblica 3 marzo 1988, concessivo dello stemma e del gonfalone alla Città di Chioggia.
STEMMA:
D’argento al leone di rosso. Ornamenti esteriori da Città
GONFALONE:
Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d’oro e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro recante la denominazione della Città. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro. 1)
BANDIERA:
Drappo di rosso,con altezza pari alla metà della lunghezza, in essa lunghezza comprese sei strisce orizzontali, rettangolari, con lunghezza pari circa ad un terzo della lunghezza complessiva, il drappo caricato nella parte priva di strisce dallo stemma civico. L’asta sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro. (Tale insegna è stata concessa con D.P.R. 24.03.2000)
SIGILLO:
Si blasona anche il SIGILLO: Sarà realizzato in apposito metallo con la iscrizione circolare CITTÀ’ di CHIOGGIA mentre la figura araldica recherà i segni tradizionali indicanti gli smalti.
Cerimonia presentazione libro araldica clodiense