I sistemi premiali della
Asociación de Hidalgos a Fuero de España*
Pier Felice degli Uberti
L’Asociación
de Hidalgos a fuero de España[1], sorta in Spagna a Madrid
il 3 novembre 1954 con lo scopo di creare una associazione
volta a far riconoscere giuridicamente, come lo fu sino al 1834, la numerosa
nobiltà “non titolata”, è oggi considerata l’unica associazione nobiliare
spagnola di carattere nazionale che raccoglie in sé tutta la nobiltà, sia
titolata che non titolata.
L’Asociación
de Hidalgos con oltre 6.000[2] associati costituisce
la più numerosa fra le Associazioni nobiliari aderenti alla CILANE
(organizzazione che raggruppa le associazioni più rappresentative di ogni
Nazione - una sola per Nazione - fra la quasi totalità delle associazioni
nobiliari d’Europa), ed è l’unica sovrannazionale
avendo giunte, oltre che in Spagna, anche in gran parte di Paesi dell’antica Comunidad Hispanica come ad
esempio in Italia, in Uruguay, in Cile, in Perù, in
Porto Rico, in Argentina, in Guatemala, in Messico, in Venezuela e nelle
Filippine.
A differenza di altre associazioni nobiliari europee l’Asociación de Hidalgos considera
suo principio fondamentale l’universalità della nobiltà, ovvero di quella che
fu sempre una classe “aperta” a nuovi apporti, pur nel rispetto di certi
“diritti”; pertanto per “trasparenza” ha costantemente reso nota la “prova
nobiliare” continuando la tradizione degli
antichi Padron de estado, e
pubblicando, unica nel mondo, la giustificazione d’ingresso dei singoli
associati.
I suoi prodromi si
possono leggere sull’editoriale del primo numero della rivista Hidalguía scritto da Vicente
de Cadenas y Vicent il 10
giugno 1953: “Il nostro primo ricordo va alle decine di migliaia di Hidalgos che hanno sacrificato la loro vita in difesa di
Dio, della Patria e del Re per costruire l’unità, la grandezza e la libertà
della Spagna.
A quegli Hidalgos, che hanno portato in tutto il mondo
Dedichiamo il nostro saluto a chi ha saputo
indirizzarci nuovamente verso il destino storico della nazione, a chi, dopo una
dura giornata, ci ha fatto ritrovare
Vadano
i nostri voti in difesa di quell’altra nobiltà
spagnola, così peculiare e oggi dimenticata, che è stata base e fondamento
della nostra supremazia universale e che, insieme con quella titolata, ha
portato i nostri stendardi per tutto il mondo. Essa fu maestra nelle lettere e
nelle scienze, stabilì fondamenti religiosi, seppe reggere
Hidalgo
vuol dire figlio di qualcosa, qualcosa da emulare, da superare nei valori
spirituali che sono connessi a tale distinzione di stato, non di classe o di
casta (con il significato antipatico di lotta e divisione delle sfere
d’influenza), ma di forma di sentire la vita, di viverla rettamente,
moralmente, dando esempio in tutto e per tutto in ogni atto della propria
esistenza. Se quando esisteva la distinzione di stati, l’Hidalguía
era uno di essi, la pretesa di farla rivivere deve necessariamente basarsi sui
principi dello spirito cavalleresco, fornendo esempio e norma ad un’Umanità
vacillante fra il caos ed il materialismo e l’ordine e la spiritualità,
mantenendo vivo il modello di servizio e sacrificio, l’onore, la dignità e il
rispetto per le tradizioni familiari, base e fondamento delle nazioni; sono
questi gli orientamenti che dovranno guidare la vita attuale così come essi
costituirono esempio per quegli Hidalgos che
attraverso la nostra storia, tradizione, letteratura ed epica sono giunti fino
a noi per ricordarci una serie di valori spirituali che solo una generazione
moderna, quella del 1936 - come ricordavano e riconoscevano pochi giorni fa -
ha saputo raccogliere e far rivivere per la salvezza della Patria e la
riconquista spirituale dei principi della comunità ispanica.
L’Hidalgo spagnolo, personificazione
dell’altruismo, della rinuncia, del sacrificio, della fede, dell’austerità, è
stato, è e sarà l’anima della Spagna. Per mantenere la tradizione e sforzarsi
di compiere il legato spirituale dei suoi antenati, per perseverare nelle virtù
e anche nelle caratteristiche della sua Casa, egli, basandosi sugli eterni
principi della Chiesa e attraverso le armi, la nobiltà, le arti, le scienze,
l’agricoltura e l’industria, fondò le colonne dell’Impero spagnolo. Adesso, nel
volgere lo sguardo selettivo verso il passato nell’intento di trovare le nostre
tradizioni secolari impregnate di ispanismo, non si può dimenticare quella
minoranza di spagnoli che sono stati gli artefici della Storia di Spagna
durante più di sette secoli consecutivi e che, dopo poco più di un secolo, sono
stati l’unica barriera positiva contro la nuova invasione dei concetti che
negano il Cristianesimo e
Perciò supplichiamo chi, giorno per giorno,
sta forgiando
Il nostro saluto va agli spagnoli che, da
ognuno degli antichi regni peninsulari, ci hanno suggerito lo studio e la
proposta di sentirsi uniti nella realtà, come lo sono nei principi della
nobiltà, che l’hidalguía dichiara e che, soltanto con
una sanzione legale del Capo dello Stato spagnolo, potrebbe essere riconosciuta
e creare un Corpo Collegiato Nazionale, pieno della sua tradizione storica.
Esprimiamo il più profondo riconoscimento ai
sottoscrittori che, in modo spontaneo e generoso, hanno confidato in noi e, nel
manifestare la nostra gratitudine, facciamo promessa di dedicarci completamente
alla missione che ci siamo imposti, superando le inefficienze fino a raggiungere
il meglio, per ricompensare coloro che ci hanno aiutato e spronato quando la
nostra esistenza era embrionale, facendo il possibile per non deludere quelli
che cercano nelle pagine della rivista qualche dato che possa essere utile o
almeno di distrazione.
Inviamo inoltre un caro saluto ai nostri
amici della Stampa, in modo particolare a quelli con i quali abbiamo
peregrinato in tempi difficili, difendendo i principi eterni della tradizione
spagnola:
Realizzazioni sociali
L’impegno assunto al
suo nascere è stato onorato in cinquant’anni di attività
e sono nate concrete realizzazioni sia nel sociale che nel culturale:
- il Colegio Mayor
Universitario Marqués de
Colegio Mayor
Universitario Marqués de
-
Casasolar Santo Duque
de Gandia
-
Casaquinta Vita Natural Durante
- le Ediciones Hidalguia,
che tramite il patronato Miguel de Aranegui editano la rivista bimestrale Hidalguia,
L’Associazione offre
sconti ai propri associati sino ad un 40% in base alla loro anzianità e
distribuisce borse di studio e aiuti agli studenti meritevoli; un’altra
caratteristica meritoria assai insolita è la concessione di prestiti agli
associati “sulla parola” (sempre onorati).
Tutto ciò potrebbe
apparire normale se fosse stato realizzato in cinquant’anni
da un’impresa commerciale che rimarrebbe comunque medio piccola, anche se
rivolta a nicchie di mercato in crescita e di largo margine e interesse, quali:
gli anziani, gli studenti e l’editoria specialistica; ma tutto questo diviene
meraviglioso e incredibile se si considera che è stato realizzato senza alcun
aiuto da parte dello Stato, unicamente con i mezzi che un normale affidamento
bancario ha potuto fornire.
Vicente de Cadenas y Vicent
Vicente de Cadenas
y Vicent con S.A.R. l’Infante Don Carlos,
Duca di Calabria
e
il Conte della Revilla
L’ispiratore ed il
realizzatore di tutto questo immenso lavoro è Vicente de Cadenas y Vicent, che con la forza
che deriva dal totale disinteresse economico è stato capace di concretizzare un
bellissimo ideale, pagato con il sacrificio di un immenso lavoro quotidiano e
con sforzi che oltrepassano il normale dovere! Solo quest’Uomo,
che non ha mai voluto accettare compromessi, e che va considerato unico e
inimitabile, è l’artefice di queste realizzazioni, personificazione visibile di
quell’hidalgo che la cultura cervantina
ha voluto tramandarci nel tempo.
Le Hojas de Roble
Decorazione delle Hojes
de Roble
Nel 1965 durante
I dirigenti
dell’Associazione erano tutte persone sobrie e poco interessate a fare sfoggio
di distinzioni esteriori, e quindi non vedevano di buon occhio l’idea di creare
qualcosa che distinguesse visivamente l’uno dall’altro i membri, perché fra i
membri dell’Associazione non esiste alcuna differenza (al contrario di altre
associazioni nobiliari dove il re di Spagna è sempre membro onorario, negli hidalgos egli è un semplice associato esattamente come
tutti gli altri).
Nel 1970 il Marqués de Zayas ideatore di
questa distinzione onorifica morì senza vedere ancora realizzata la sua
proposta, già approvata dall’Assemblea.
Fu solo durante
I primi ad ottenere
la distinzione furono: Manuel de Aranegui; Vicente de Cadenas; Luis Coronel de Palma, Marqués de Tejada; Luis Lagaz e Antonio de Vargas-Zuñiga, Marqués de Siete
Iglesias.
La concessione delle Hojas de Roble avviene su proposta fatta
dal Consejo Asesor
all’Assemblea generale nel seguente modo: “dopo aver deciso la creazione di
questa distinzione per rendere manifesti gli speciali servizi realizzati dagli
associati in favore della nostra Corporazione, il Consejo
Asesor avendo osservato il continuo e disinteressato
lavoro svolto da alcuni dei nostri compagni per molti anni in favore delle
nostre attività, in virtù delle sue attribuzioni ha la soddisfazione di
proporre all’Assemblea la concessione delle Hojas de Roble da accollarsi ai mandoppi
ai seguenti associati...” .
L’Assemblea generale,
che si tiene una volta all’anno, delibera la concessione della distinzione, ma
perché le proposte sono rare la concessione non avviene a tutte le assemblee.
Naturalmente le Hojas de Roble
non attribuiscono nessun privilegio o diversità di trattamento rispetto agli
altri associati.
Dal 1971 al 2004 sono
state concesse solo 102 Hojas de Roble
su 5850 associati, ovvero meno del 2%.
Benemerito della Asociación de Hidalgos
Facendo un bilanco dei 50 anni di esistenza si può affermare che sono
stati raggiunti tutti gli obiettivi proposti dai fondatori ad eccezione di
quello di ottenere il riconoscimento giuridico della nobleza llana,
che è sempre stata la protagonista anche silenziosa della storia spagnola.
Liliana de Cadenas Guastini (1915-1980)
Con il passare degli
anni l’Associazione ha visto lentamente scomparire ad uno ad uno i suoi
fondatori, molti dei quali attivamente lavorarono affinché venissero raggiunti
gli scopi per cui venne fondata. Dopo la cooptazione
nella CILANE, e dopo il successo delle prime giornate della gioventù
organizzate dalla CILANE tramite l’Asociación de Hidalgos con l’intento di creare opportunità di conoscenza
ed incontro fra i giovani della nobiltà europea, nel 1981 durante
Bibliografia
Vicente de Cadenas y Vicent, Notas
para la historia de l’Asociación
de Hidalgos, Madrid, Hidalguía,
2004.
indice (Italiano) index (English)
* Da Il Mondo del Cavaliere, numero 16,
ottobre-dicembre 2004, pp. 99-103.
[1] L’Associazione, i cui statuti furono approvati
dal Ministero degli Interni il 5 agosto 1956, fu dichiarata di pubblica utilità
(con accordo del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 1967), di interesse
sociale per le sue opere (con Decreto del 6 maggio 1964 e Ordine Ministeriale
del 22 giugno 1970), fu riconosciuta come entità di carattere sociale il 20
giugno 1989 ed infine accreditata a sfruttare i benefici fiscali stabiliti
dalla legge 30/1994 sulle Fondazioni per risoluzione del Dipartimento di
Gestione Tributaria del Ministero dell’Economia y Hacienda
del 25 aprile 1996.
[2] I primi associati i cui motivi d’ingresso
furono approvati dalla Junta de Probanza il 26 marzo 1955 sono: S.A.R. D. Fernando M.
de Baviera y de Borbón, Infante de España; D. Luis Pérez de Guzmán y Sanjuan, Marqués de Lede, Grande
de España; D. Antonio de Vargas-Zúñiga
y Montero de Espinosa, Marqués de Siete Iglesias; S.A.R. D. Luis
de Baviera y de Borbón, Infante de España; D. Ricardo Fernando García
de Vinuesa y Novales; D. Julio de Atienza y Navajas, Barón de Cobos de Belchite; D. Pablo Merry del Val y de Alzola, Conde del Valle de San Juan; D. Vicente de Cadenas y Vicent; D. Alberto de Mestas y García; D. Alfonso de Zayas y Bobadilla, Marqués de Zayas; D. Francisco Javier de Castilla y Salazar, Conde de Torre Cossio; D. Diego Muñoz-Cobo y Muñoz-Cobo; D. Francisco Sáenz de
Tejada y Olozaga; D. Orencio de Millaruelo y Clemente;
D. José M. Gómez y Alcalde.