Interzato in fascia: nel primo d'oro all'aquila spiegata di nero; nel secondo d'azzurro al leone d'argento; nel terzo sbarrato d'azzurro e di rosso di sette pezzi.
Nato a San Rocco al Porto in quel di Lodi (MI), il 30 gennaio 1867, Domenico Maria Mezzadri fu ordinato sacerdote l'11 agosto 1889; dopo aver esercitato il ministero pastorale in tre parrocchie del Lodigiano, fu consacrato vescovo nel marzo 1920 nella sua chiesa parrocchiale di S. Angelo Lodigiano e fu nominato vescovo di Chioggia il successivo 22 agosto da papa Benedetto XV.
Mons. Domenico Maria Mezzadri
Fece il suo ingresso il 23 ottobre dello stesso anno e guidò la diocesi clodiense per 16 anni. Celebrò il I Congresso Eucaristico diocesano nel 1923, conclusosi con l'intervento del patriarca di Venezia La Fontaine: durante il solenne pontificale in Cattedrale pronunciò una delle sue più dotte omelie sulla SS. Eucaristia. Effettuò due visite pastorali nel 1922 e nel 1930 e fu pastore attivissimo.
Presiedette nel 1926 alle feste giubilari del Cristo di S. Domenico, a quelle bicentenarie dell'apparizione della Madonna di Pellestrina (1923), incoronò l'immagine della Madonna delle Grazie di Pettorazza Papafava (1923), consacrò l'arcipretale di Ca'Venier (1923) e riaprì al culto la chiesa di S. Michele di Brondolo (1927), benedisse il convento e consacrò la chiesetta dei PP. Cappuccini nel cimitero di Chioggia (1935), fece tinteggiare a sue spese le pareti interne della Cattedrale, partecipò all'inaugurazione del monumento ai caduti di Chioggia con il principe ereditario Umberto di Savoia (1926), celebrò il Congresso Eucaristico (1923), ecc.
Fu vescovo di grande dottrina, frutto questa di un suo studio profondo e continuo, dottrina che egli manifestò nelle sue splendide omelie e nelle lettere pastorali, tutte permeate di dottrina attinta alle fonti della Sacra Scrittura, dei Santi Padri e specialmente dalla “Somma teologica” di S. Tommaso. Fu anche uomo dotato di profonda pietà ed umiltà: visse poveramente e morì povero improvvisamente la notte dell'8 dicembre 1936. E' sepolto, per volere del vescovo Piasentini, in Cattedrale insieme alle spoglie dei suoi predecessori, mons. Bassani e mons. Marangoni.