Di rosso all'aquila bicipite d'oro, coronata dello stesso con in cuore scudetto d'azzurro alla fascia d'oro. Al capo d'azzurro al braccio nudo di Cristo posto in croce di Sant' Andrea sul braccio vestito di tonaca di Francesco, la mano del quale reca le stigmate; dall'incontro nasce una croce latina (religione dei frati minori cappuccini).
Nota biografica. Di nobile famiglia veneziana, entrato nell'Ordine di frati Cappuccini (al secolo Giulio Ascanio), dopo appena 15 anni, Paolo Francesco Giustiniani fu da Benedetto XIV eletto vescovo di Chioggia il 15 giugno 1744, il giorno stesso in cui il papa aveva accettato le dimissioni del predecessore, mons. G. M. Benzoni, e fu da lui stesso consacrato vescovo a Roma, insignandolo pure di titoli onorifici.
Incontrato il 13 dicembre al molo di Vigo, proveniente da Venezia, con un corteo acqueo, formato di barche riccamente pavesate, dalle varie Congregazioni religiose e secolari della città, egli iniziò quasi subito la visita pastorale a tutta la diocesi, dando, secondo l'uso del tempo grande impulso all'insegnamento del catechismo agli adulti impartito dagli stessi Cappuccini, già presenti in Chioggia sulla pubblica piazza, in tutte le feste, affinché “tutto il popolo minuto solito starsene ozioso nelle piazze o dinanzi le bettole in faccia al suo mare più facilmente e con maggior frutto riceva le sante istruzioni” (Lib. Consil. XVII, pag. 51).
Riorganizzò pure le Costituzioni del monastero delle Cappuccine di S. Chiara o del Corpus Domini (cfr. “Nuova Scintilla” del 23.9.90) e rivitalizzò l'insegnamento del canto corale gregoriano ai chierici, secondo le direttive sinodali del 1749 del vescovo Francesco Grassi. Dopo un triduo e una solenne processione per il Corso, il 24 agosto 1745 mons. Giustiniani assistette alla traslazione del Crocifisso di S. Domenico in una cappella provvisoria di tavole, situata oltre i cantieri di lavoro, stante la già iniziata ricostruzione della chiesa omonima ad opera dei padri Domenicani, in sostituzione della prima, che essi reggevano dal 1290. Mons. Giustiniani non poté vedere l'opera che fu ultimata ben 17 anni dopo: infatti, nel 1750, fu trasferito alla sede di Treviso, che tenne per 27 anni. Nel 1788 fu costretto per l'età a rinunciare alla carica e fu nominato Arcivescovo titolare di Calcedonia. Morì il 17 febbraio 1789 e fu sepolto nella chiesa dei Cappuccini di Treviso. A. P.