I Vescovi della Diocesi di Chioggia

MASSIMIANO BENIAMO

XLVI
1585 - 1601


   D'argento alla palma piantata su un monte (5) all'italiana, caricata da una fede di carnagione. Al capo d'argento a tre stelle (8) male ordinate (1,2). Lo stemma sormontato da uno scudetto d'argento al braccio nudo di Cristo posto in croce di S. Andrea sul braccio vestito di tonaca di Francesco, la mano del quale reca le stigmate; dall'incontro nasce la croce patente (Religione dei frati minori conventuali)..

    Di origine lombarda, nato verso il 1522, dall'Ordine dei francescani Conventuali, teologo, Massimiano Beniamo fu per 26 anni inquisitore a Padova e come tale partecipò al Concilio di Trento, dove nel 1561 pronunciò davanti ai Padri una dotta orazione. Eletto vescovo di Chioggia da papa Sisto V nel 1585, fu accolto con una barca con il felze. Risolta in parte un'antica questione tra Canonici e Comune, fu incaricato dal doge Cicogna di recuperare da Papozze il capo di S. Massimo, trafugato dalla chiesa di S. Canziano. Consacrò nel 1589 la chiesa dei Cappuccini, dedicata a S. Antonio, annessa al convento omonimo, situato fuori porta di S. Maria a Chioggia. Tenne tre Sinodi, come il Veniero (8°: 1588; 9°: 1595; 10°: 1599), nel primo dei quali regolò l'istituzione e la congregazione dei casi di coscienza. Ottimo predicatore, nel 1595, a 75 anni d'età, cagionevole di salute, chiese un coadiutore, ma Comune e Capitolo si opposero. Nel 1601 rinnovò, ma inutilmente, la richiesta al Papa, in quanto il 10 marzo dello stesso anno morì. Fu sepolto nella Cattedrale.



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