Veneziano, dei Servi di Maria, consacrato vescovo a Roma il 3 aprile 1480, seconda festa di Pasqua, Silvestro Daziari (latinamente Silvester de Datiariis) fu eletto da papa Sisto IV vescovo di Chioggia, nonostante che il Capitolo e il Comune, con l'appoggio del doge Mocenigo, avessero preferito a tale carica il concittadino Pietro Baffo, "uomo di vita integra, di profonda dottrina, amato dalla città e già canonico e decano del capitolo fin dal 10 agosto 1458".
Non avendo acconsentito il pontefice alla richiesta, fu eletto il Daziari, il cui episcopato durò sette anni: "Visse sette anni incirca con il frutto delle anime" - scrisse il Morari di lui.
In questo settennio non si ricorda nulla di particolarmente rimarchevole se non la determinazione del Maggior Consiglio in data 29 aprile 1481 per cui "nelle solennità del Venerdì Santo e del Corpus Domini tutti gli ufficiali pubblici dovevano accompagnare dopo il Santissimo la processione a due a due con una torcia in mano" (cfr. D. Razza, "Storia di Chioggia", 1898).
Nello stesso anno (1481) fu riedificata e ingrandita la chiesa di S. Croce in Chioggia, sede della Confraternita omonima detta anche dei Bianchi, fondata nel 1387 su ispirazione dei padri Domenicani, che allora officiavano la chiesa, costruita la prima volta nel sec. XIV e situata ai piedi del ponte di Vigo (ora sconsacrata).
Il Daziari morì a Roma il 29 giugno 1486.