Paolo de Joanne (o di Giovanni), arcidiacono dell'antica Cattedrale veneziana di Castello, fu eletto vescovo di Chioggia da papa Bonifacio IX il 28 aprile 1401. Dovette subito provvedere a dirimere un'originale questione sorta tra i monaci Domenicani di S. Domenico, i Francescani di S. Francesco e gli Agostiniani Eremitani di S. Nicolò, i quali si alternavano nelle domeniche e feste nel tenere la predica nella vecchia chiesa di S. Giacomo, dandone l'annuncio con il suono di una campana. Essi, d'accordo con il vescovo e il Capitolo, ravvisarono l'opportunità che la suddetta predica si tenesse in Cattedrale. Ma la contrarietà manifestata dalla cittadinanza avverso questa decisione (la Cattedrale era ritenuta... troppo lontana) consigliò di ripristinare l'antica consuetudine. Rifiutandosi i monaci di suonare la campana, fu lo stesso podestà Nicolò Foscari a nominare un campanaro, stipendiato attraverso la restrizione delle offerte in denaro e cera solitamente devolute dal Comune ai monasteri in coincidenza con le loro solennità.
Non si conosce il seguito della singolare vicenda... Sostenuto dal suo vicario generale, can. Pietro Ravagnan, il vescovo Joanne condannò alcuni ecclesiastici "irregolari" e quindi per incrementare lo spirito di cristiana fratellanza nel popolo incoraggiò la diffusione nel 1406 del Terz'Ordine Domenicano concedendo una particolare indulgenza.
Durante il suo episcopato avvenne il secondo passaggio per Chioggia (il primo avvenne nel 1178 con Alessandro II) di un papa, Gregorio XII (Angelo Correr, patrizio veneto), eletto nel 1406 durante il burrascoso scisma d'Occidente e poi deposto dal Concilio di Pisa, che aveva nominato l'antipapa Alessandro V. Gregorio XII, abbandonato da tutti i principi italiani, fu ospitato a Cividale per l'intervento del suo amico Carlo Malatesta, signore di Rimini. Per raggiungere la città friulana e con la condizione di non passare per Venezia, egli fu costretto a passare per Chioggia il 19 maggio 1409 con il seguito di sei cardinali, fermandosi due giorni, durante i quali ricevette gli omaggi, come si legge nelle cronache del tempo, di quasi mezza Venezia.
Il vescovo de Joanne fu trasferito nel 1410 a Modone nella Morea, ove morì nel 1411.