Gli Ordini Cavallereschi

di Giorgio Aldrighetti




Protonotari Apostolici

    Nel primo medioevo ebbero funzioni varie: legazioni e visite, inquisizioni nei processi, relazioni al Papa e redazione delle decisioni. Nel secolo XIII fecero vita in comune. Risale al secolo XIV la distinzione tra protonotari (i sette antichi notari regionali) e notari apostolici, i quali potevano trovarsi anche fuori di Roma. Con il pontificato di Martino V furono distinti i protonotari officio fungentes e protonotari onorari.

I primi, con Papa Sisto V, nel 1585 vennero elevati a dodici, ma con Gregorio XVI nel 1838 vennero ridotti a sette.

L'ufficio, le facoltà e i privilegi dei Protonotari furono nuovamente ordinati dai Sommi Pontefici Pio IX nel 1853, San Pio X nel 1905 e 1908 e Pio XI nel 1934.

In tale ultima data i Protonotari vennero distinti in Protonotari apostolici partecipanti, Protonotari soprannumerari, protonotari ad instar e Protonotari titolari.

Con il Motu Proprio Pontificalis Domus del 28 marzo 1968 di Sua Santità Paolo VI i Protonotari Apostolici vengono distinti in sole due categorie: Protonotari Apostolici di numero e Protonotari Apostolici Soprannumerari.

Sono Protonotari Apostolici Soprannumerari ad vitam i Canonici Prelati delle tre Basiliche Patriarcali di Roma dalla data del prestato giuramento e i nominati ad personam con Breve del Regnante Pontefice; Protonotari Soprannumerari durante munere risultano invece i Canonici Prelati delle Chiese Cattedrali di Concordia, Firenze, Gorizia, Padova, Palermo (Metropolitana), Palermo (Cappella Palatina), Treviso, Udine, Venezia, nonché i Canonici della Collegiata di Santa Maria ad Martyres in Roma, delle Chiese Metropolitane di Bologna, Cagliari, Esztergom, Malta, Modena, del Capitolo Vescovile della Cattedrale di Bergamo e l'Arciprete pro tempore della Collegiata di Brisighella (Faenza).

Prelati di Anticamera
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