Il gonfalone o basilica
Con il termine araldico di “basilica” si intende, infatti, il gonfalone papale a forma di ombrellone a gheroni rossi e gialli; con i pendenti tagliati a vajo e di colori contrastanti, sostenuto da un'asta di rosso a forma di lancia coll'arresto, è attraversato dalle chiavi pontificie, una d'oro e l'altra d'argento, decussate, addossate, gli ingegni, traforati a forma di croce, in alto, rivolti a destra e a sinistra, e legate da un cordone di rosso, terminante, d'ambo le parti, con una nappa dello stesso.
Anticamente tale baldacchino, a forma d'ombrellone, serviva per proteggere eminenti personaggi dalla pioggia o dal sole; successivamente venne utilizzato, invece, quale segno di particolare dignità ed onore e veniva posto di fronte al personaggio ragguardevole, in quanto previsto dal cerimoniale d'accoglienza. Si trovava, di conseguenza, nelle basiliche pontificie presenti in Roma, perché doveva essere tenuto pronto per ricevere il Sommo Pontefice, nel corso delle sue visite; per questo motivo, il gonfalone o ombrello ha assunto la denominazione di “basilica” ed è divenuto emblema primario per tutte le basiliche del mondo, maggiormente ricamato per le basiliche maggiori rispetto a quelle denominate minori.
La “basilica”, appare, quale figura araldica, per la prima volta nel XV secolo, in un sigillo, assieme alle chiavi pontificie, volendo così rappresentare il potere temporale della Chiesa. L'ombrello, anche se il Papa non lo usa quale insegna araldica, fa parte degli emblemi pontifici, essendo considerato insegna della Chiesa romana e del suo potere temporale. E' presente, quindi, nell'arme del cardinale camerlengo di S. R. C., assieme alle chiavi, proprio per denotare che i poteri e la giurisdizione papale non cessano con la morte di un pontefice, poiché tali poteri sono stati affidati alla Chiesa fino alla fine dei tempi.
Gli emblemi araldici della “basilica” e delle chiavi, vengono usati dal Sacro Collegio Cardinalizio, dalla Camera apostolica e da istituti e seminari pontifici. Ricordiamo, anche, che l'art. 83 del Massimario della Consulta araldica del Regno d'Italia recita: “le famiglie che dettero Sommi Pontefici alla cattolicità, od ebbero il Vicariato od il generalato della Romana Chiesa, o ne furono privilegiate, possono usare l'ornamentazione araldica della così detta Basilica; cioè: il gonfalone della camera Apostolica accollato con le chiavi pontificie, cimandone lo scudo, e ponendolo in capo, secondo la tradizione, previo riconoscimento, caso per caso, preceduto dal parere della Commissione araldica romana”. I vessilliferi o gonfalonieri di S. R. C. ottennero, invece, la facoltà di caricare nel loro scudo gentilizio, il famoso ed ambito “palo della Chiesa”, di rosso, caricato dal gonfalone papale e dalle chiave pontificie.