Simboli Goliardici
di Giorgio Aldrighetti



Bologna

Università degli Studi di Bologna
Alma mater studiorum


I gruppi di studenti “Le Balle”

BALLA DEL NETTUNO

    La Balla del Nettuno fu fondata nel 1958 a Bologna da Joseph Primus Choreographicus. Terza Balla Petroniana in ordine di nascita, è peculiare per le altisonanti denominazioni ecclesiastiche delle sue gerarchie.

Le caratteristiche preminenti della Balla del Nettuno sono la spiccata predisposizione al rivolgimento di uomini, idee, istituzioni, nonché l’assoluta allergia al diuturno pontificato.

La Balla del Nettuno ha moltissima fama in tutta Italia per gli scherzi compiuti dai suoi appartenenti.

Ma ha anche un altro importante merito; fu una delle prime Balle Bolognesi a riaprire dopo il periodo di oblio conseguente al ‘68: la cena ufficiale di riapertura si svolse il 4 aprile 1981.



Stemma

 

Partito di nero e d’argento, con lo scudo bordato d’oro al filetto di rosso. Lo scudo, timbrato da una tiara papale d’oro, con le infule svolazzanti d’argento, è accollato a due tridenti posti in decusse, il primo d’argento, il secondo di nero, con le aste sostenenti un vessillo, con il drappo svolazzante e terminante a punta, verso il basso, partito: nel 1° d’azzurro alla croce d’oro, greca, patente e ottagona; nel 2° spaccato di nero e d’argento. Movente dalle aste, in punta, una collana d’argento sostenente una croce d’oro, greca, patente e ottagona, con nel cuore uno scudetto ovale. Sotto la punta, una lista bifida e svolazzante d’argento con l’iscrizione, in caratteri maiuscoli gotici di nero, Goliardus…

 

 

Decorazione

I goliardi del Nettuno hanno appesa al collo una Croce di ottone con al centro uno scudo recante una N, attraversato da due tridenti; essa è appesa ad un cordone di stoffa Bianco e Nero.

 

 

BALLA DE LI GOLIARDI BOLOGNESI

 

Sebbene la vera data storica di nascita della Balla sia da porsi alla fine degli anni 50 del secolo scorso, la leggenda recita: “In una chiara mattina di maggio, Messer Lodovico Delli Uccelieri, di antica e fiorente prosapia, si levò dal tiepido giaciglio ed ebbe una pensata. Correva l’anno 1417 dell’umana salute e sulle cento e cento torri di Bologna cadeva l’oro di un sole sfolgorante.

Radunati gli amici più intimi, Messer Ludovico, tra l’ansioso silenzio degli astanti e con enfatico rapimento disse: ‘Frate Goliardo in omne tempore semper gaudioso est et nulla procella puote obfuscare lo animo suo’. I presenti sbalorditi dall’audace novità di una tale proposizione, intuirono che qualcosa di grande spuntava all’orizzonte della storia e guardarono Lodovico con occhi in cui tra le luci di una trepida attesa balenava il lampo di una esaltante speranza. Era nata la Balla de li Goliardi Bolognesi”.

 

Gerarchia


Balla con gerarchia che rispecchia le classi sociali del periodo seicentesco bolognese, il cui capo è il Gonfaloniere.


Stemma

 

Troncato: nel 1° d’argento; nel 2° di rosso. Sul tutto un fittone al naturale, posto in palo, con il cocuzzolo verso l’alto, accompagnato a destra ed a sinistra, nella partizione, da due palle. Lo scudo risulta timbrato da un cappello goliardico, terminante con tre penne di struzzo, posto alla sommità del canton destro del capo, con la punta rivolta a sinistra, il tutto in sbarra.

 

 

Decorazione

I goliardi di questa Balla bolognese hanno al collo uno scudo: Troncato: nel 1° d’argento; nel 2° di rosso; sopra il tutto le caratteristiche due torri di Bologna al naturale.

 

 

BALLA DELL’OCA

 

Gerarchia

Balla oligarchica filo-militarista, governata secondo la gerarchia dell’esercito imperiale romano, il cui capo è il Console.


Stemma

 

D’argento all’oca d’oro, riprodotta secondo lo stile disneyano, collarinata con un fazzoletto e con il caratteristico cappello goliardico (di colore diverso secondo le Facoltà), passante e rivoltata, abbracciante con l’ala sinistra la torre Garisenda, accompagnata a sinistra dalla caratteristica torre degli Asinelli.

 

Decorazione

I goliardi dell’Oca portano al collo un’insegna smaltata a forma di scudo con sopra un’oca, di stile disneyano, con feluca (di colore diverso a seconda della Facoltà) che abbraccia le due Torri .

 

 

BALLA DI MONTECRISTO

 

Gerarchia

Balla di carattere abbastanza esclusivo con gerarchia di tipo civico-amministrativo, il cui capo è il Conte.

Il Capo Balla è il Conte di Montecristo, che la Governa con poteri assoluti, salvo il rispetto delle Tradizioni raccolte in uno Statuto.

Lo spirito è quello del Biblion, l’opera omonima di Alessandro Dumas che, come osserva bene Gramsci, non è che una trasposizione popolare, diretta espressione di quello che a livello di intellettuali fu il “niccianesimo”.

La gerarchia di Montecristo comprende anche un vicario, o Visconte, un Questore, addetto alla burocrazia, un Gran Capitano delle Guardie, deputato al bargello, e poi via via dei Marchesi, dei Baroni, dei Vassalli e dei Cittadini.

Vi sono poi delle res goliardicae, Aspiranti Cittadini, e dei Feti.

 

Stemma

Partito: nel 1° troncato: nel  primo d’argento ai monti stilizzati, al naturale, sormontati da due aquile in volo, di nero; nel secondo di rosso. Sopra la partizione, fascia ristretta di verde. Nel 2° d’argento al libro dell’Evangelo, posto in sbarra e aperto dello stesso, caricato da una spada d’argento, posta in sbarra, con la punta volta verso il basso.

 

Decorazione

I goliardi del Montecristo recano al collo un’insegna smaltata, a forma di triangolo isoscele con la punta verso il basso, partito: nel 1° spaccato: nel 1° d’argento ai monti al naturale caricati da varie aquile; nel 2° di rosso al capo di verde; nel 2° d’argento al Vangelo aperto caricato da una spada con la punta rivolta verso il basso.

 

CONGIURA DEI PAZZI

 

Stemma

D’argento allo scudo a targa, posto in banda, inquartato: nel 1° d’argento al giglio di rosso; nel 2° e nel 3° scaccato di nero e d’argento di 4 tiri e 4 file; nel 4° d’argento al cappuccio di rosso. Lo scudo risulta timbrato da un’elmo, posto di pieno profilo a destra, sormontato dal caratteristico cappello goliardico, con gli svolazzi di rosso, d’argento e d’azzurro. Motto: “Se non son matti non li vogliamo”.

 

Decorazione

I goliardi della Congiura hanno al collo come decorazione lo stemma.

 

 

BALLA DEL FEUDO ROMAGNOLO

 

 

Emblema

Senza alcun riferimento araldico.

 

Decorazione

I goliardi del Feudo hanno al collo un’insegna di forma rettangolare in metallo non smaltato raffigurante un fittone alla base del quale un gallo sovrasta una gallina

 



PAROCHIA VENETA

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Stemma

 

Inquartato: nel 1° d’argento al cappello presbiterale di nero; nel 2° d’azzurro al ferro della gondola di nero, rivoltato e posto in sbarra; nel 3° di rosso alla corsesca di San Sergio d’argento; nel 4° d’oro all’aquila spiegata di nero con la testa rivolta.

Motto: “Si est votum - imle gotum - Si est plenum - fac eum votum - nunc et semper - bibe totum”.

 

 

Decorazione

I Goliardi della Parochia portano al collo uno scudo di legno rappresentante lo stemma.



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