di Giorgio Aldrighetti
LE INSEGNE della
PROVINCIA di
VENEZIA
Le Province, istituti sorti sotto l'impero romano, cessarono la loro funzione con le invasioni barbariche.
Con la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, il 16 maggio 1797, il nuovo Governo assunse la denominazione di “Municipalità di Venezia” ed il successivo 28 maggio, da Milano, Napoleone decreterà la prima forma di provincia che si chiamerà “Distretto”.
Con il passaggio del Veneto all'Austria, con Sovrana Risoluzione 19 gennaio 1798, Sua Maestà Imperial Regia Apostolica Francesco II d'Absburgo decreterà la creazione di un “Governo Provvisorio”.
Tale imperatore, nel 1804, assumerà il nome di Francesco I imperatore d'Austria. Ritornati nuovamente in Venezia i francesi, il Commissario, il Generale Alessandro Law de Lauriston, con notifica del 18 gennaio 1806, prescrisse che l'amministrazione della città di Venezia, del suo estuario e del dogado, fosse affidata ad un “Governo Provvisorio”.
Il successivo 29 gennaio il viceré principe Eugenio di Beauharnais nominò il “Magistrato Civile” al posto del Presidente del “Governo Provvisorio” e con successivo proclama del 24 aprile Napoleone annetté il Veneto al Regno d'Italia, dividendo la regione in “Dipartimenti”.
Ritornando nuovamente il Veneto all'Austria, con Sovrana Risoluzione 7 aprile 1815, Sua Maestà Imperial Regia Apostolica Francesco I incorporerà all'Austria la Lombardia ed il Veneto, creando il “Regno Lombardo Veneto” e concedendo, per la nostra regione, una “nuova compartimentazione territoriale”, in otto province, le sette attuali, più la provincia del Friuli Udine.
Con l'insurrezione del 1848, il Governo della provincia di Venezia verrà affidato ad un patriota, con funzioni di Prefetto.
L'Austria, però, il 26 agosto 1849 ritornerà per la terza volta in Venezia riportando, in gran parte, il vecchio ordinamento territoriale.
Con l'entrata delle truppe italiane nella città serenissima il 19 ottobre 1866, il Commissario di Sua Maestà il re Vittorio Emanuele II di Savoja assumerà i poteri del Governo della Provincia, mentre il successivo 21 gennaio 1867 si terrà, in forma solenne, la “seduta inaugurale” della prima sessione del Consiglio provinciale, con l'elezione del primo Presidente nella persona del conte Leopoldo Martinengo.
A tal punto preme osservare che la prima norma che tratta degli stemmi per le Province è la deliberazione del 4 maggio 1870 della Consulta Araldica del Regno d'Italia dove si prescrive che la corona per le Province è formata da un cerchio d'oro aperto da dodici pusterle (sette visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente dodici torri (sette visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d'oro e murato di nero.
Nel successivo 1874, di conseguenza, con nota prot. n. 1992 del 12 settembre, il Prefetto Preside della Deputazione Provinciale di Venezia scriveva al Ministero dell'Interno - Segretariato Generale: “Allorché questa Deputazione Provinciale venne notiziata dalla Circolare 31 Luglio 1870 n. 7899 diretta ai Signori Prefetti del Regno riguardo agli Stemmi delle Provincie, riscontravasi la comunicazione Prefettizia col dichiarare che questa Provincia non aveva mai fatto uso di uno Stemma speciale, e che nel caso se ne deliberasse l'adozione, se ne avrebbe presentata la regolare domanda. Egli è pertanto che oggi questa Deputazione Provinciale, avendo riconosciuta l'opportunità di possedere il proprio stemma, fece disegnare e miniare l'accluso Modello in via definitiva adottato. Essendo costituito l'attuale territorio della Provincia di Venezia per la massima e per la più essenziale sua parte, compresa la stessa Città di Venezia capoluogo dell'antico territorio del Ducato Veneto, si è preferito di rappresentare il nuovo Stemma colla vecchia arma di Venezia, raffigurandolo perciò mediante un leone d'oro, così detto in mollica, sopra un campo azzurro. Si è tralasciato però di ricopiare il corno ducale sovrapposto allo scudo, nonché il corno cinto di corona reale che si osservano disegnati negli antichi Stemmi della Dominante, siccome sono emblemi del Dogado e del possesso di Cipro, Candia e Dalmazia che non hanno oggi più a che fare colle attuali condizioni della nostra Provincia, semplice porzione della risorta Nazione Italiana. Venne adottato in quella vece lo scudo sannitico, cimato da una corona a dodici torri merlate, a senso degli Art. 11 e 42 della Deliberazione 4 Maggio 1870 della Consulta araldica. In relazione quindi alla Circolare summentovata, questa Deputazione Provinciale si permette d'insinuare la presente domanda a codesto R. Ministero per la concessione del suddetto Stemma, come sta modellato, pronta a soddisfare tutte le spese d'obbligo inerenti, quali sono contemplate dalla Legge 26 Luglio 1868 n. 4520 per la tassa governativa, e dal Decreto Reale 10 Ottobre 1869 n. 5318 per le tasse alla Cancelleria della Consulta araldica”. 1)
Il Ministero dell'Interno, poi, con nota prot. n. 666 Div. 6 Sez. 2 del 28 settembre 1874, scriveva al Commissario del re presso la Consulta araldica a Torino: “Per parere mando a V. S. Ill.ma l'acclusa domanda della Deputazione Provinciale di Venezia per ottenere la concessione di un particolare stemma della Provincia”. 2)