La vita di Urbano VII


1568 - 29 luglio 1644
Maffeo Barberini
nato a Firenze - eletto il 6 agosto 1623
morto il 29 luglio 1644


    Figlio di un ricco commerciante, nacque a Firenze nel 1568. Ottenuto il dottorato in giurisprudenza a Pisa, entrò nella carriera ecclesiastica e ricoprì importanti cariche: fu nunzio a Parigi, arcivescovo di Nazaret, cardinale, vescovo di Spoleto, legato di Bologna e prefetto della Segnatura della giustizia.

Convinto sostenitore della suprema autorità della Chiesa, resse il papato con mano sicura e decisa, rivelando grandi capacità diplomatiche.

Papa durante la terribile Guerra dei trent'anni, consapevole del suo ruolo di padre di tutta la cristianità, tentò in ogni modo di favorire il difficilissimo processo di pacificazione generale tra le grandi potenze.

Nonostante il costante impegno nella politica interna ed estera, Urbano VIII non trascurò il suo ruolo di guida spirituale: riformò il clero secolare e i seminari, impose ai vescovi l'obbligo di residenza, partecipò alla revisione del breviario e curò la musica sacra, correggendo personalmente alcuni inni, favorì le missioni in tutto il mondo e approvò l'ordine della visitazione e dei lazzaristi di san Vincenzo de' Paoli.

Durante il suo pontificato l'Inquisizione divenne ancora più severa e lo stesso Galileo, personale amico del papa, fu costretto ad abiurare. Le posizioni dei giansenisti furono condannate e si aprì l'annosa questione della grazia e della predestinazione che avrebbe agitato la Chiesa per generazioni.

Nel 1625, anno di Giubileo, Urbano VIII stabilì le procedure per la canonizzazione e la beatificazione: nella splendida basilica di San Pietro, ormai quasi ultimata, con grande solennità canonizzò Teresa d'Avila, Filippo Neri, Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, oltre a promuovere numerose beatificazioni, tra cui quelle di Andrea Avellino, Gaetano da Thiene e Francesco Borgia.

  Lo Stemma