La vita di Pio VI
25 dicembre 1717 - 29 agosto 1799
Nato a Cesena il 25 dicembre 1717, fu segretario del cardinale Antonio Ruffo e segretario privato di Benedetto XIV. Creato cardinale nell'aprile del 1773, fu eletto papa il 15 febbraio 1775 e pochi giorni dopo, il 26 febbraio, il papa innaugurò solennemente l'Anno Santo che, decretato dal suo predecessore Clemente XIV, non aveva potuto aprirsi come di consueto alla vigilia di Natale essendo vacante la sede pontificia.
Uomo colto e capace, accolse alla sua corte letterati e artisti, tra cui Canova e David, fece costruire la sacrestia di San Pietro e il museo Pio-Clementino e si impegnò nell'opera di bonifica delle paludi Pontine.
Gli anni del suo pontificato furono segnati dal diffondersi delle dottrine anticristiane dei philosophes francesi: il processo di secolarizzazione era ormai irrimediabilmente avviato. Voltaire aveva dichiarato che "la Chiesa doveva dipendere unicamente dalle leggi del sovrano". Fu proprio in questo senso che si mosse l'imperatore Giuseppe II e a nulla valse il viaggio di Pio VI a Vienna quale "pellegrino apostolico" per indurre il sovrano a desistere da tale linea.
La Rivoluzione Francese del 1789 peggiorò drasticamente la posizione della Chiesa. Dopo vari tentativi di accordo, il papa condannò la "Costituzione civile del clero", affermando che non poteva riconoscere alla Costituente il diritto di legiferare in materia ecclesiastica. Le relazioni diplomatiche vennero immediatamente interrotte. Nel maggio 1796 il Direttorio diede ordine a Napoleone Bonaparte di invadere i territori pontifici e Pio VI fu costretto a firmare la pace di Tolentino, perdendo così, oltre ai territori di Avignone e del Venosino, quelli di Bologna, di Ferrara e della Romagna.
Costretto all'esilio, Pio VI morì prigioniero nella cittadella di Valenza il 29 agosto 1799; la sua salma, su disposizione di Napoleone, fu trasportata a Roma nel 1802 e deposta in San Pietro.
Giovanni Angelo Braschi
nato a Cesena - eletto il 15 febbraio 1775
morto il 29 agosto 1799