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Gli Ordini Cavallereschi
di Giorgio Aldrighetti
Gli Ordini Equestri Pontifici
Attualmente, dopo le varie riforme intervenute nei secoli e dopo il riordino degli Ordini equestri pontifici voluto dal Romano Pontefice San Pio X nel 1905, la Santa Sede conferisce direttamente i seguenti Ordini Cavallereschi:
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ORDINE SUPREMO DEL CRISTO
E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede.
L’Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 – 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) superstiti alla soppressione dell’Ordine.
Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore.
L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca.
L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori.
La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori.
Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 – 1455 ) autorizzò i cavalieri di Cristo ad esigere le decime nei territori conquistati ai mussulmani, mentre i Sovrani portoghesi premiarono il valore di quest’Ordine con donazioni di terre e castelli.
Con una successiva Bolla, Papa Callisto III ( 1455 – 1458 ) investì l’Ordine della giurisdizione spirituale nelle terre a Lui soggette, con l’autorizzazione a conferire i relativi benefici.
Per quanto sopra, la potenza dei cavalieri della Milizia di Nostro Signore Gesù Cristo crebbe enormemente, ma l’Ordine non ne abusò, rimanendo invece spronato dal solo ideale del trionfo della Fede.
Nell’Ordine entravano solo i nobili, dopo aver effettuato un servizio di almeno tre anni nelle campagne contro i mussulmani.
Per divenire cavaliere era necessario pronunciare i tre voti di povertà , castità ed obbedienza; era, quindi, a tutti gli effetti un Ordine cavalleresco – monastico.
Il Papa Alessandro VI ( 1492 – 1503 ) dispensò però i cavalieri dai loro voti di castità e di povertà, perdendo così l’originaria connotazione di ordine monastico e trasformandosi quindi in Ordine cavalleresco di merito.
Infine Papa Giulio III (1550 – 1555), sulla base della duplicità dell’Ordine, conferito sia dai Sovrani del Portogallo che dai Romani Pontefici, unì alla corona portoghese il Gran Magistero dell’Ordine del Cristo, trasformandolo da Ordine magistrale in Ordine di Corona.
Con tale atto veniva di fatto sancita la divisione in due rami della Milizia di Nostro Signore Gesù Cristo, uno a Roma ed uno in Portogallo, con autorità ed obblighi ben distinti.
Il ramo pontificio subì nel tempo varie modifiche negli Statuti e con il Papa Gregorio XV (1621 – 1623) acquistò particolare pregio.
L’Ordine venne ancora riformato sotto il pontificato di Leone XIII ( 1878 – 1903 ) e definitivamente restaurato il 7 febbraio 1905 con il Breve Multum ad excitandos del Sommo Pontefice San Pio X divenendo così supremo fra gli Ordini Equestri della sede pontificia, che non cede in dignità a nessun altro di essi, ma li supera tutti per la sua grandezza e il suo lustro.
L’Ordine comprende una sola classe, quella dei cavalieri. La decorazione consiste in una croce latina patente, smaltata di rosso, caricata da una croce minore piana, smaltata di bianco; la croce appare sormontata da una corona reale da portarsi al collo, appesa ad una collana d’oro formata da piccole piastre recanti alternativamente la croce dell’Ordine e le armi pontificie in smalto e unite fra loro per mezzo di nodi d’oro.
L’Ordine dispone di uniforme, come del resto per gli altri Ordini equestri pontifici.
Per i cavalieri del Cristo l’uniforme è a falda lunga di panno rosso, con collo e paramani di panno bianco, riccamente ornata di ricami d’oro, mentre i pantaloni, corti, sono di raso bianco.
L’uniforme si completa con il copricapo nero di felpa con piume bianche, spadino, spalline ed altri accessori.
La placca e il collare
Le Uniformi
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ORDINE DELLO SPERON D’ ORO
( Milizia Aurata )
La cavalleria dello Speron d’Oro sorse nella prima metà del XIV secolo, come dignità equestre, ma non come Ordine cavalleresco.
Chiamata anche Milizia Aurata, veniva conferita come dignità cavalleresca sia dai Romani pontefici che dagli imperatori.
Chi aspirava ad ottenere lo Speron d’Oro doveva compiere un periodo di servizio in qualità di paggio, oppure prestare servizio militare.
Al termine di tale periodo veniva armato cavaliere con una solenne cerimonia, nel corso della quale riceveva le armi, il cingolo militare e gli speroni d’oro.
L’insignito non aveva alcun obbligo o vincolo, salvo, in alcuni casi, di rispondere in caso di guerra, nei riguardi di chi lo aveva investito, Sommo Pontefice o Imperatore.
Per tradizione l’appartenenza alla Milizia Aurata conferiva la nobiltà personale, in alcuni casi anche la nobiltà ereditaria.
Dal secolo XVI si iniziò ad unire alla dignità cavalleresca dello speron d’oro, il titolo di conte del sacro palazzo lateranense o conte palatino.
Con la fine del medioevo, la Milizia aurata decadde di prestigio, divenendo una semplice distinzione onorifica conferita molto spesso per sub collazione.
Infatti nel 1367 il Sommo Pontefice Urbano V concesse al Marchese di Ferrara la facoltà di creare cavalieri dello Speron d’Oro; tale prerogativa, detta di sub collazione, venne nel tempo altresì concessa anche a collegi ed università.
Anche la famiglia ducale degli Sforza di Santa Fiora, a cui successero i Cesarini Sforza, ottennero la facoltà di investire cavalieri aurati.
Con la fine del Sacro Romano Impero, per rinuncia di Francesco II d’Absburgo (1806) cessò di esistere la milizia aurata di creazione imperiale, mentre quella di derivazione pontificia crebbe in splendore, sotto il pontificato di Pio VII.
Infatti in tale periodo la milizia aurata da dignità cavalleresca iniziò il processo di trasformazione in una Istituzione cavalleresca, con i relativi Statuti e con la concessione, il 16 febbraio 1803, di una uniforme.
Il Sommo Pontefice Gregorio XVI con il Breve Cum Hominum Mentes del 31 ottobre 1841 definì infine le caratteristiche e la struttura dell’Ordine della Milizia Aurata, ponendolo sotto la protezione di San Silvestro I papa.
L’Ordine prese quindi la denominazione di Ordine Aurato di San Silvestro Papa o dello Speron d’Oro.
Con la riforma di tutti gli Ordini equestri pontifici avvenuta nel 1905, sotto il pontificato di San Pio X, anche la Milizia Aurata di San Silvestro Papa o dello Speron d’Oro ritrovò tutto il suo prestigio ed il suo splendore.
Con Bolla 7 febbraio 1905, l’ Ordine venne staccato dal titolo di San Silvestro Papa, divenendo quest’ultimo Ordine anch’esso pontificio.
Sempre con la medesima Bolla, l’Ordine dello Speron d’Oro venne posto al secondo posto nella graduatoria degli Ordini cavallereschi pontifici, dopo l’Ordine Supremo del Cristo e prima dell’Ordine Piano.
L’Ordine si compone di una sola classe di cavalieri, limitata al numero di cento, e di norma viene conferito solo ai Capi di Stato non cattolici ed ai capi di governo.
L’insegna si compone di una croce ottagona o biforcata, smaltata di giallo, portante fra le due punte inferiori, sospeso lo speron d’oro. Caricato nel cuore della croce uno scudetto circolare di bianco, circondato da un cerchio d’oro, con nella parte anteriore il monogramma della Santa Vergine, protettrice dell’Ordine e sul rovescio la data MDCCCCV e sul cerchio “PIUS X RESTITUIT”.
La croce è infine sovrastata da un trofeo d’armi in oro. Esiste ovviamente anche la placca, mentre il nastro della decorazione è di rosso bordato di bianco.
L’Ordine, al pari di tutti gli altri Ordini cavallereschi pontifici, dispone di uniforme.
Per i cavalieri dello Speron d’Oro l’uniforme si compone di una tunica di panno rosso a doppio petto, con collo e paramani di velluto in seta nera, con ricami in oro; i pantaloni, di panno nero, hanno una banda intessuta d’oro. Il copricapo nero di felpa porta la coccarda pontificia.
L’uniforme si completa con lo spadino, gli speroni d’oro ed altri accessori.
La placca e il collare
Le Uniformi
Gli Accessori
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ORDINE PIANO
L’Annuario Pontificio, parlando dell’Ordine Piano, ne fissa l’istituzione, per volontà del Sommo Pontefice Pio IX, al 17 giugno 1847, ma idealmente tale Odine si riallaccia al Collegio dei Cavalieri Pii o Piani o Partecipanti, creato nel marzo 1559 dal Papa Pio VI con la Bolla Pii patris amplissi.
Tali cavalieri costituivano la corte laica del Sovrano Pontefice ed erano quindi un corpo di gentiluomini equiparabili ai cavalieri di spada e cappa o alla guardia nobile pontificia.
L’appartenenza al Collegio dei cavalieri piani comportava il conferimento della nobiltà personale e quindi non trasmissibile legata al titolo di conte palatino.
Nel tempo tale istituzione venne a perdere gran parte dei privilegi, restando agli insigniti del cavalierato piano solo il titolo di Ufficiale della camera apostolica.
Il Sommo Pontefice Pio IX, con Bolla del 17 giugno 1847, per ricordare il primo anniversario della sua ascesa al Soglio di Pietro, istituì l’Ordine Equestre Pontificio Piano, considerandolo una continuazione ideale dell’antico Collegio dei cavalieri pii, oramai caduto in oblio.
Con successivo Breve Cum Hominum Mentes del 17 giugno 1849, il Santo Padre Pio IX confermò tutti i privilegi nobiliari annessi a tale insigne Ordine, creandolo l’unico nobilitante della Santa Sede Apostolica.
Con altro Breve dell’11 novembre 1856, lo stesso Romano Pontefice divise l’Ordine in tre classi: cavalieri di gran croce, commendatori e cavalieri, ma il privilegio nobiliare continuò ad essere appannaggio delle prime due classi (gran croce, con nobiltà ereditaria e quindi trasmissibile e commendatori, con nobiltà personale), mentre per la terza classe, quella dei cavalieri, non veniva fatta menzione della nobiltà nella lettera apostolica.
Con la riforma e restaurazione degli Ordini Equestri Pontifici avvenuta sotto il pontificato di San Pio X, con il Breve Multum ad excitandos del 7 febbraio 1905, per l’Ordine Piano venne creata una nuova classe, quella dei commendatori con placca, che corrisponde di norma negli Ordini cavallereschi, alla classe dei Grandi Ufficiali.
L’Ordine Piano venne poi nuovamente riformato da Sua Santità Pio XII, con la Bolla dell’11 novembre 1939 che soppresse la nobiltà per gli appartenenti alla predetta Istituzione.
Lo stesso Romano Pontefice riformò ancora l’Ordine con la Bolla del 25 dicembre 1957, in considerazione dei rarissimi conferimenti negli Ordini Supremo del Cristo e in quello dello Speron d’Oro, non volendo che “… a Noi ed ai Nostri successori venga a mancare la facoltà di dare una prova insigne della benigna volontà del Sommo Pontefice verso i reggitori di popoli ed altre altissime autorità…ci è parso opportuno accrescere il valore dell’Ordine Piano aggiungendovi un grado del quale tali personalità possano fregiarsi con onore atto al loro grado…”. Venne così creata la classe dei cavalieri di collare.
Infine con il Motu proprio di Sua Santità Paolo VI del 15 aprile 1966, si stabilì il conferimento dell’Ordine Piano ai Sovrani e Capi di Stato in visita ufficiale presso il Sommo Pontefice, riservando invece gli Ordini Supremo del Cristo e dello Speron d’oro ai Sovrani e Capi di Stato cattolici e particolarmente benemeriti verso la Sede Apostolica.
L’Annuario Pontificio, attualmente, dopo la riforma voluta da Sua Santità Giovanni Paolo II nel 1993, riporta la suddivisione dell’ Ordine nelle seguenti classi:
Cavalieri di Collare
Cavalieri di Gran Croce
Commendatori con Placca
Commendatori
Dama di Gran Croce
Dama di Commenda con Placca
Dama di Commenda
Dama.
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ORDINE SAN GREGORIO MAGNO
Tale Ordine venne istituito in memoria e glorificazione del Sommo Pontefice San Gregorio I, detto Magno, (590 – 604), dal Sommo Pontefice Gregorio XVI il 1° settembre 1831, con il Breve Quod Summis Quibusque .
Destinato a ricompensare il merito civile e militare, l’Ordine, agli inizi, si divideva in quattro classi:
Cavalieri di Gran Croce di prima classe
Cavalieri di Gran Croce di seconda classe
Commendatori
Cavalieri
L’Ordine, dopo appena tre anni dalla fondazione, venne riformato con il Breve Cum amplissima honorum in data 30 maggio 1834, abolendo i cavalieri di gran croce di seconda classe.
La Lettera Apostolica prevedeva altresì il numero massimo dei decorati per ogni classe nello Stato Pontificio: trenta cavalieri di gran croce; settanta commendatori e trecento cavalieri, non ponendo invece alcun limite per le nomine riguardanti cittadini non appartenenti allo Stato della Chiesa.
L’Ordine venne nuovamente riformato sotto il pontificato di San Pio X nel 1905, con la Bolla Multum ad excitandos, e sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, in data 2 giugno 1993.
L’Ordine, di conseguenza, risulta diviso nelle seguenti classi (civile e militare):
Commendatori con Placca
Dama di Gran Croce
Dama di Commenda con Placca
Dama di Commenda
Dama.
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ORDINE DI SAN SILVESTRO PAPA
L’Annuario Pontificio descrivendo l’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa così recita:
Tratto dalla Milizia Aurata con questo titolo il 31 ottobre 1841 da Gregorio XVI; riformato da San Pio X il 7 febbraio 1905.
In effetti, con il titolo aggiuntivo di San Silvestro I Papa, l’Ordine dello Speron d’Oro o della Milizia Aurata aveva ritrovato , sotto il pontificato di Gregorio XVI, il suo antico splendore.
Con la riforma degli Ordini Equestri Pontifici avvenuta sotto il pontificato di San Pio X con la Bolla Multum ad excitandos del 7 febbraio 1905, venne tratto, dall’Ordine dello Speron d’oro o Milizia aurata, un nuovo Ordine cavalleresco pontificio, quello di San Silvestro I Papa.
Attualmente, dopo la riforma disposta dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II in data 2 giugno 1993, l’Ordine risulta suddiviso nelle seguenti classi:
Cavaliere di Gran Croce
Commendatore con Placca
Cavaliere
Dama di Gran Croce
Dama di Commenda con Placca
Dama di Commenda
Dama.
L’Ordine Equestre di San Silvestro Papa ha però mantenute le insegne del 1841 proprie dell’Ordine dello Speron d’oro o della Milizia Aurata, mentre, sempre con il Breve del 1905, l’Ordine dello Speron d’oro cambiò radicalmente le proprie insegne, assumendo una croce biforcata o ottagona di giallo, con nastro di rosso bordato di bianco.
La decorazione dell’Ordine silvestriano è quindi quella primitiva e prestigiosa della Milizia Aurata e consiste in una croce biforcata o ottagona smaltata di bianco e accantonata da quattro raggi d’oro, caricata in cuore da uno scudetto circolare smaltato d’azzurro riportante la santa immagine del Sommo Pontefice San Silvestro I, in oro, con la dicitura “Sanctus Silvester P.M.”. Nel rovescio della croce, sempre su scudetto circolare posto in cuore appare la legenda “MDCCCXLI – MDCCCCV”, riferendosi alla Milizia Aurata ed alla riforma del 1905.
Il nastro dell’Ordine è invece di nero con tre pali di rosso, due ai lati ed uno al centro: Da osservare infine che originariamente il nastro dell’Ordine dello Speron d’oro o della Milizia aurata era di rosso, ma poi per non confondere l’Ordine cavalleresco con quello francese della Legion d’onore, vennero posti sul nastro di rosso, due pali di nero.
Al pari degli altri Ordini equestri pontifici, l’Ordine silvestriano dispone di uniforme.
La divisa è di panno nero a falda lunga con collo, paramani e tasche in seta nera, con ricchi ricami in oro. Anche i pantaloni sono di panno nero con banda d’oro, riccamente ornata con foglie d’alloro. Il copricapo nero di felpa, si completa con il piumaggio di bianco.
L’uniforme si completa con lo spadino ed altri accessori.
L’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa viene conferito ai laici particolarmente benemeriti della Chiesa e delle opere cattoliche.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 6″ tab_id=”1459325923755-cd074c94-e7b8″][vc_column_text]
CROCE
PRO ECCLESIA ET PONTIFICE
Tale decorazione, che non comporta un titolo cavalleresco, venne istituita dal Sommo Pontefice Leone XIII il 17 luglio 1888, con le Lettere Apostoliche Quod Singulari Dei Concessu , con lo scopo di dar vita ad una distinzione d’onore, in occasione del suo giubileo sacerdotale.
La decorazione, agli inizi, si divideva in tre classi: d’ oro, d’argento e di bronzo, ma nel 1908 il Sommo Pontefice San Pio X dispose che fosse solo in oro.
L’insegna era una croce gigliata, accantonata da quattro gigli, caricata in cuore da un medaglione con l’effigie di Papa Leone XIII e la legenda: “Leo XIII P. M. ANN.X”, appesa ad un nastro di rosso con due righe bianche, ciascuna a sua volta caricata da un sottile filetto giallo.
Con il pontificato di Paolo VI la croce porta invece per effigie i Santi Pietro e Paolo apostoli e per nastro il giallo ed il bianco, i colori pontifici.
La decorazione viene conferita sia ai laici ( uomini e donne) e sia agli ecclesiastici, per rimeritare le benemerenze verso la Chiesa e la persona del Romano Pontefice.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 7″ tab_id=”1459326005371-ad1174f0-7988″][vc_column_text]
MEDAGLIA BENEMERENTI
Tale decorazione, che non comporta titolo cavalleresco, venne istituita dal Santo Padre Pio VII come medaglia di benemerenza nelle tre classi in oro, in argento e in bronzo, recando incisa effigie del Pontefice regnante e nel rovescio la dicitura “BENEMERENTI”.
Dal tempo di Paolo VI la decorazione è di foggia moderna e viene conferita per premiare le benemerenze verso la Chiesa e la persona del Romano Pontefice.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 8″ tab_id=”1459326477846-330990c0-6844″][vc_column_text]
Gli Ordini di Subcollazione
della Santa Sede
ORDINE EQUESTRE DEL
SANTO SEPOLCRO DI
GERUSALEMME
La santa Sede dispone anche di due Ordini Cavallereschi di Subcollazione, ossia conferiti per delega apostolica, nella fattispecie l’Ordine del Santo Sepolcro e l’Ordine Teutonico.
Secondo la tradizione tale Ordine venne fondato da Goffredo di Buglione nel 1099, dopo la conquista di Gerusalemme.
Inizialmente l’Ordine si componeva di venti canonici che officiavano nella Basilica costantiniana, contenente la tomba in cui era stato sepolto Gesù Cristo; in seguito, ai canonici venne affiancato un corpo di cavalieri destinati alla protezione dell’insigne chiesa.
La Regola dell’Ordine era quella dei monaci agostiniani.
Ben presto i cavalieri del Santo Sepolcro, oltre che in Terra Santa, si diffusero anche nell’Europa, istituendo vari Priorati.
Dopo aver dato prova di valore nel corso delle varie crociate, i cavalieri sansepolcristi si rifugiarono in Europa, stabilendo la loro casa madre a Perugia, nel Priorato di San Luca, abbandonando progressivamente la funzione prettamente militare.
Nel 1496 il Sommo Pontefice Alessandro VI avocò a se ed ai suoi Successori il Gran Magistero dell’Ordine, delegando il conferimento dei vari gradi cavallereschi al Padre Guardiano dell’Ordine dei Francescani di Monte Sion.
L’Ordine venne poi nel tempo più volte riformato.
Il Santo Padre Benedetto XIV, con la Bolla In Supremo Militantis Ecclesiae del 7 febbraio 1746, rinnovò ed ampliò l’Ordine.
Pio IX, con lettera apostolica Nulla Celebrior del 23 luglio 1847, ripristinò la sede patriarcale di Gerusalemme, conferendo al Patriarca latino la dignità di Gran Maestro dell’Ordine.
Leone XIII, il 3 agosto 1888 estese alle donne l’onore di essere ricevute nell’Ordine, mentre San Pio X, con il Breve Quam Multa del 3 maggio 1907, ne assunse il Gran Magistero.
Il Sommo Pontefice Pio XI, con il Breve Decessores Nostri del 6 gennaio 1928, rinunciò invece al Gran Magistero, affidandolo pro tempore a Sua Beatitudine il Patriarca latino di Gerusalemme.
L’Istituzione cavalleresca venne ancora riformata sotto i pontificati di Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI.
L’Ordine attualmente, come si evince dall’Annuario Pontificio, non rientra fra gli Ordini Equestri Pontifici, ma figura collocato sotto la protezione della Sede Apostolica, godendo di personalità giuridica di diritto canonico.
L’Ordine, che ha per Gran Maestro un Em.mo Signor Cardinale di Santa Romana Chiesa, è costituito da cavalieri e dame, suddivisi in tre classi:
1a
Cavalieri di Collare
Dame di Collare
2a
Cavalieri di Gran roce
Commendatori con Placca (Grand’Ufficiali)
Commendatori
Cavalieri
3°a
Dame di Gran Croce
Dame di Commenda con Placca
Dame di Commenda
Dame.
L’ Ordine viene conferito, dietro presentazione di regolare richiesta , con il nulla osta dell’Ordinario diocesano, a laici ed ecclesiastici, quale ricompensa per le benemerenze acquisite a favore della Terra Santa.
L’Istituzione cavalleresca concede anche delle decorazioni Al Merito (Croce al Merito del Santo Sepolcro di Gerusalemme) e distinzioni speciali (Palma di Gerusalemme e conchiglia del Pellegrino).[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 9″ tab_id=”1459326800107-89617cb6-da45″][vc_column_text]
Gli Ordini di Subcollazione
della Santa Sede
ORDINE TEUTONICO
Tale insigne Ordine religioso e militare trae origine dalla fondazione di un ospizio avvenuta in Gerusalemme nel 1128, ad opera di mercanti tedeschi, per soccorrere i connazionali malati o feriti.
Sino a quel tempo, infatti, esistevano solo ospedali di lingua franca e latina.
Dopo la conquista della Città Santa, ad opera di Saladino, l’ospizio tedesco venne trasferito nella città di Acri, nel corso dell’assedio del 1190.
Il duca Federico di Svevia riorganizzò, in quel periodo, l’istituzione militare, ospedaliera e religiosa. Sulla fine del XII secolo, il Pontefice Innocenzo III approvando l’Ordine, diede ai cavalieri la regola agostiniana e volle che tutti i membri fossero di lingua tedesca e nobili.
Sorse così l’Ordine di Santa Maria Teutonica o dei cavalieri teutonici diviso in tre classi:
1° fratres milites, provenienti dalla nobiltà tedesc
2° fratres servientes
3° cappellani.
L’Ordine, con la fine delle crociate, si rifugiò in Venezia e poi, nel corso degli anni, riuscì a conquistare tutta la Prussia.
Dopo molteplici vicissitudini, nel 1805 con il Trattato di Pressburg, il Gran Magistero dell’Ordine venne attribuito a Sua Maestà Imperial Regia Apostolica Francesco I d’Absburgo. Nel 1923, dopo la rinuncia al Gran Magistero da parte dell’arciduca Eugenio, successe nella carica il Vescovo della diocesi di Brun.
Nel 1929 vennero poi promulgate le nuove costituzioni che riformarono l’Ordine che perse la caratteristica cavalleresca per divenire , a tutti gli effetti, un Ordine religioso.
L’Annuario Pontificio, di conseguenza, lo annovera fra gli Ordini religiosi maschili, nella categoria dei canonici regolari. Sempre nell’Annuario si legge che lo scopo dell’Ordine è la cura delle anime con opere di carità verso gli infermi, gli emarginati e i poveri.
Negli ultimi decenni dello scorso secolo Gran Maestro è stato l’abate mitrato Padre Wieland Arnold Othmar; la sede dell’Ordine è in Vienna.
A ricordo del glorioso passato, il Gran Maestro, assistito dal Consiglio dell’Ordine, ha la facoltà di conferire ad altissime personalità, benemerite nei riguardi dei teutonici, i seguenti titoli:
1° cavaliere d’onore (si tratta di una distinzione onorifica e non di una onorificenza)
2° familiari, chiamati anche mariani (simile ad un terz’ordine religioso).
La decorazione è quella propria dell’antico, insigne e glorioso Ordine, la croce patente smaltata di nero, profilata e cimata da un piccolo elmo coronato e piumato d’oro. Il nastro della decorazione è invece di seta ondata di nero.
Per i cavalieri d’onore è previsto il mantello di bianco, decorato con la croce dell’Ordine, mentre per i familiari o mariani, il mantello è di nero con l’insegna dell’Ordine.
L’Ordine attualmente è diviso nei Priorati d’Austria, Germania ed Italia, con circa ottanta religiosi professi di cui cinquanta sacerdoti.
Fratres Milites
Antica uniforme dell’ Ordine Teutonico
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